“Un poliziotto mi chiese di suonare qualcosa e fu molto felice di quello che sentiva così mi fece passare e finalmente ritrovai i miei amici”.
Sarà donato in beneficenza alla Croce Rossa il ricavato dell’album The Journey prodotto da Decca Record inciso da Rami, un ragazzo siriano di 23 fuggito dalla guerra e ora residente in Germania dopo un rocambolesco viaggio attraverso 8 Paesi percorrendo 4mila chilometri.
E’ arrivato dalla Siria con solo i vestiti e il suo violino, dopo l’arresto del padre e la fuga degli altri fratelli, perseguitati dal regime di Assad che due anni fa ordinò la distruzione della galleria d’arte gestita dalla sua famiglia, The Alpha, a Suwayda, cento chilometri a sud di Damasco. E’ giovane e pieno di talento il violinista Alaa Arsheed, 30 anni, druso d’origini famigliari ma laico di ispirazione. Un profugo artista, che ha presentato la domanda di asilo politico alla questura di Milano. In città è invitato a tenere concerti in vari show room e atelier di stilisti. Riguardo al suo futuro dice solo: “Voglio una vita senza guerra”. Serate che gli servono a mettere assieme i fondi necessari per riaprire la galleria di famiglia, devastata dai miliziani di Assad. Alaa è stato anche protagonista di un documentario sui profughi girato da Alessandro Gassman, che ha conosciuto a Beirut, attraverso l’Unhcr.
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