La bandiera palestinese potrebbe presto svettare assieme alle altre 193 presenti davanti all’ingresso del palazzo di Vetro, sede delle Nazioni Unite a New York. Questa sera infatti, l’Assemblea Generale sarà chiamata ad esprimersi su una risoluzione in merito, presentata dalle autorità di Ramallah, in un voto che i diplomatici definiscono “una pura formalità”.
L’iniziativa, dal valore puramente simbolico, costituisce tuttavia un ulteriore passo avanti nella battaglia per il riconoscimento dello Stato Palestinese da parte dei suoi rappresentanti. L’unico aspetto ancora incerto del voto – sottolinea il Nyt – riguarda la portata del sostegno che la risoluzione riceverà in Assemblea e le posizioni dei paesi europei divisi di fronte ad un’iniziativa a cui sono contrari Israele e gli Stati Uniti.
Sebbene si tratti di una misura simbolica, l’approvazione alla bandiera – per cui i diplomatici palestinesi stanno cercando di raccogliere il maggiore numero di consensi possibile – costituisce un nuovo importante traguardo nella battaglia per i diritti dei palestinesi, in un momento in cui il processo di pace è nell’impasse totale.
La risoluzione interessa anche l’altro unico Stato ‘osservatore non membro’ dell’Onu: il Vaticano. In una nota diffusa ad agosto, la Santa Sede “non fa obiezioni” alla richiesta che le bandiere di Palestina e Vaticano possano sventolare all’Onu accanto a quelle degli Stati membri, ma si rimette a “qualsiasi decisione che l’Onu vorrà prendere al riguardo nel futuro”.
Se raggiungerà la maggioranza dei consensi, la risoluzione impegnerà le Nazioni Unite ad esporre le due nuove bandiere entro 20 giorni, in concomitanza con l’apertura della prossima sessione annuale dell’organismo alla quale interverranno sia il presidente palestinese Mahmoud Abbas che Papa Francesco.
Il Vaticano ha riconosciuti di fatto lo Stato di Palestina, divenuto ‘osservatore non membro’ dell’Onu con uno storico voto all’Assemblea Onu il 29 novembre 2012.
fonte: misna.org
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